Mausoleo dei Plautii

Via di Pontelucano
00019 Tivoli (RM)


Responsabile:
Arch. Laura Bernardi
laura.bernardi@cultura.gov.it

Mausoleo dei Plautii

A sud-est di Ponte Lucano si eleva la mole del sepolcro dell’illustre famiglia dei Plautii che, insieme alla Tomba di Cecilia Metella sull’Appia Antica a Roma, rappresenta un modello di riferimento nel panorama dei monumenti funerari di epoca romana. Il mausoleo, risalente al I secolo d.C., viene studiato e rappresentato sin dal XV secolo. È composto da un corpo superiore cilindrico in blocchi parallelepipedi di travertino, scandito a metà dell’altezza da una cornice aggettante, e da una base a forma quadrangolare, anch’essa rivestita in blocchi dello stesso materiale. All’interno della base vi era la cella funeraria a cui si accedeva da un ingresso, oggi parzialmente interrato, sorretto tramite una piattabanda con conci di travertino, sul lato opposto all’antico tracciato della Via Tiburtina. Qui erano collocate le sepolture di M. Plautius Silvanus, della consorte Lartia e del figlio A. Plautius Urgulanius. Il mausoleo ospitò anche le spoglie dei loro discendenti, come si evince dalle iscrizioni conservate.

Il monumento subisce nel corso dei secoli numerose modifiche, soprattutto a seguito di adattamenti funzionali e di interventi di natura ingegneristica, scavi e restauri. Divenuto un avamposto a protezione del vicino ponte sull’Aniene nel Medioevo, viene trasformato in torrione con archetti e merlature nel Quattrocento, con l’aggiunta sulla parte superiore di una solida muratura a scaglie di basalto, travertino e marmo.

A partire dal 1834 cominciano i primi progetti a salvaguardia del monumento, sottoposto a vincolo per interesse culturale negli anni Cinquanta del Novecento, mentre intorno cresce indiscriminata l’edilizia industriale e privata.

Recenti interventi della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma e per la provincia di Rieti hanno riguardato il restauro del mausoleo e la bonifica dell’area limitrofa a tutela del pregio paesaggistico dell’area. Oltre al recupero del vasto ambiente interno, si è proceduto alla pulitura dei blocchi esterni, alla reintegrazione del coronamento merlato e al restauro delle iscrizioni, restituite ad una piena leggibilità.

Nel mese di luglio 2022, come già sancito dal DM n. 198 del 9 aprile 2016, il monumento è entrato nella piena disponibilità dell’Istituto autonomo “Villa Adriana e Villa d’Este”, che sta lavorando per la riapertura in sicurezza dell’area esterna, per permetterne la fruizione da un inedito punto di vista ed una valorizzazione sempre più ampia.

Le Villae rappresentano un bene inestimabile dal punto di vista architettonico, archeologico, storico e naturalistico.  Averne cura è essenziale per preservare la loro bellezza e integrità. Abbiamo dunque bisogno della collaborazione di tutti per far sì che questo patrimonio prezioso e fragile mantenga intatto il suo splendore e possa continuare a raccontarci la sua secolare storia.

Le Villae sono siti diversi e multiformi, ma espressione di una medesima eredità culturale e di una gestione unitaria.  Ecco perché abbiamo elaborato per voi un regolamento generale e unico per una fruizione consapevole e rispettosa degli spazi di visita che potrà essere declinato facilmente sulla base delle peculiarità di ciascuno.

Decreto e Regolamento per i Visitatori dei siti in gestione all’Istituto autonomo Villa Adriana e Villa d’Este

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