A un anno dalle “Linee Guida sulla Gestione dei Resti Umani”
In occasione del primo anniversario della pubblicazione delle Linee guida per la gestione dei resti umani da scavo archeologico, il 5 luglio 2023, presso la Sala conferenza della Biblioteca delle Arti nel Complesso di San Michele a Roma, si terrà un workshop dedicato ai vari aspetti trattati nel documento di buone pratiche.
La giornata di studio, organizzata dall’Istituto centrale per l’archeologia (ICA)e dall’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione (ICCD), vuole essere un momento di approfondimento sui temi trattati nella pubblicazione: per comprendere come queste buone pratiche siano state recepite; per cogliere se vi sia stato un cambiamento di approccio in tale delicata materia; per condividere le criticità riscontrate da chi si occupa della tutela di questo prezioso patrimonio.
Gli aspetti etici della antropologia fisica o bioarcheologia, specialmente in rapporto al patrimonio biologico delle popolazioni antiche, sono oggi al centro di un acceso dibattito internazionale, che in Italia è stato solo recentemente recepito. Per colmare il vuoto esistente sull’argomento e fornire agli uffici del Ministero della Cultura uno strumento utile a gestire i temi della tutela e della valorizzazione dei resti umani, nel 2019 l’ICCD e l’ICA hanno istituito un tavolo di lavoro costituito da professionisti del settore afferenti ai ruoli del Ministero e dell’Università, allo scopo di redigere il documento di indirizzo, poi diffuso tramite circolare della Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio.
Con l’istituzione del gruppo di lavoro si è definita una sinergia pluridisciplinare, sintesi della ricerca antropologica e archeologica, e si è raggiunto il duplice scopo di sottolineare l’importanza dei resti umani, portatori di informazioni biologiche uniche e originali, e di delineare e proporre un codice di comportamento condiviso, cui attenersi nella loro gestione e nel loro studio. L’integrazione tra i dati archeologici e le informazioni provenienti dallo studio antropologico contribuisce ad aumentare la conoscenza e la ricostruzione olistica della storia dell’uomo.
A distanza di un anno, quindi, l’intento è quello di fare il punto della situazione, comprendere se e in quale misura le indicazioni / buone pratiche / linee guida del documento prodotto siano state recepite nell’ambito delle attività del Ministero, se vi sia stato un cambiamento di approccio rispetto a questo materiale di indagine, che rappresenta un aspetto del patrimonio culturale tanto particolare quanto prezioso, e quali siano invece le criticità riscontrate dai responsabili della tutela e della valorizzazione.
Per questa occasione è stato rivolto un invito alle soprintendenze archeologia, belle arti e paesaggio, ai parchi e ai musei archeologici, a presentare casi di studio legati a ritrovamenti di contesti caratterizzati dalla presenza di resti umani, condividendo con gli altri le soluzioni adottate.
In risposta alla call for papers sono pervenute numerose proposte, accolte come relazioni in tre sessioni che si svilupperanno nel corso dell’intera giornata, e come poster, cui sarà dedicata una sessione apposita.
Gli interventi previsti, proposti da team di lavoro composti da rappresentanti del MiC, dell’Università e di altri centri di ricerca oltre che da liberi professionisti, offrono spunti di riflessione su più aspetti: dalla gestione del ritrovamento fortuito di una sepoltura in ambiente urbano, allo studio antropologico sistematico di un campione osteologico, al tracciamento del profilo biologico di una popolazione antica; dalla gestione degli scavi di emergenza o anche nell’ambito dei lavori pubblici o di pubblica utilità (in cui il ritrovamento di resti umani può rappresentare una criticità), agli aspetti della valorizzazione dei resti e alla loro eventuale esposizione in museo, fino alle metodologie applicate ai resti degli scavi di Pompei, che ancora oggi non smettono di stupire.
Le relazioni saranno accompagnate da interventi presentati da rappresentanti del mondo dell’Università e della Ricerca, destinati a sintetizzare le problematiche trattate, non ultime quelle etiche e di relazione con le comunità di eredità, e a proporre spunti di riflessione, se non soluzioni.
Questo è il programma dettagliato della giornata.
Al fine di stimolare il confronto e di diffondere i contenuti delle relazioni e dei poster, il workshop sarà preceduto dalla pubblicazione online di abstract lunghi richiesti agli autori, che avranno la funzione di pre-atti e che, nella policy finalizzata all’accessibilità promossa dall’ICA e dall’ICCD, saranno caricati nel sito web dell’ICA e saranno forniti di codici DOI. Nei giorni successivi all’evento, saranno caricati nella stessa sezione del sito web anche i poster in formato digitale. La condivisione delle esperienze sul campo, delle buone pratiche adottate ed eventualmente della loro verifica potrà rappresentare un momento di utile confronto tra archeologi e antropologi impegnati nella ricerca, nella tutela e nella valorizzazione dei resti umani, oltre auspicabilmente a fornire materiale utile per un aggiornamento dello stesso documento di linee guida.
L’evento, organizzato con la media partnership di Archeo, potrà essere seguito anche in modalità streaming, al link https://stream.lifesizecloud.com/extension/17228006/33617ce4-e2d8-44fe-bb26-4552ff262aaa .
Fonte: ICA Istituto Centrale per l’Archeologia