Nicola Samorì_LE OSSA DELLA MADRE

 

In occasione dell’esposizione Le Ossa della Madre di Nicola Samorì, curata da Andrea Bruciati, le VILLÆ e la Galleria Monitor organizzano una conversazione tra l’artista ed esperti del settore, dedicata ai temi della mostra. L’appuntamento è fissato per sabato 5 marzo alle ore 11.30 presso Villa d’Este: Francesco Paolo Del Re, Anton Giulio Onofri e Andrea Bruciati conversano con Nicola Samorì. L’evento è fruibile con il biglietto di ingresso a Villa d’Este

L’esposizione nasce da Level 0, format di ArtVerona che promuove la collaborazione tra musei, artisti contemporanei e gallerie.  Il lavoro di Nicola Samorì si manifesta come una rivelazione nel cuore della materia, la pietra che genera l’opera d’arte e ne è plasmata, come suggerisce il titolo Le Ossa della Madre: tra lapidario e pinacoteca orizzontale, le creazioni dell’artista sono in intimo dialogo con la potente bellezza di Villa d’Este.

NICOLA SAMORÌ, Le Ossa della Madre

Villa d’Este, Tivoli

19 febbraio – 19 aprile 2022

Ente organizzatore Istituto Villa Adriana e Villa d’Este –VILLÆ

con Galleria Monitor, nell’ambito del format Level 0, ArtVerona

a cura di Andrea Bruciati

 

Contatti: villaexhibitions@cultura.gov.it

 

Biglietto di ingresso:

Villa d’Este con mostra, 13 euro

Villa d’Este con mostra + Santuario di Ercole Vincitore,15 euro

VILLAE PASS 3 giorni, 25 euro

VILLAE 365 abbonamento annuale individuale (50 euro), giovani 18 – 25 anni (10 euro), pubblico di prossimità (residenti tiburtini, 30 euro).

Riduzioni e gratuità secondo normativa vigente

NICOLA SAMORÌ

Nicola Samorì è nato nel 1977 a Forlì e si è diplomato nel 2004 all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Pittore e scultore, nel suo percorso si evidenzia il tentativo di mettere in pericolo forme derivate dalla storia della cultura occidentale: in esse l’apertura del corpo rappresentato e della superficie pittorica si mostrano senza soluzione di continuità e si ha l’impressione che la nascita di una nuova opera comporti sempre il sacrificio di una antica.

A partire dal 2010 si affacciano nei suoi lavori le prime scorticature del pigmento, processo evidente in tre mostre del 2011: Baroque, LARMgalleri, Copenaghen; Scoriada, Studio Raffaelli, Trento; Imaginifragus, Christian Ehrentraut Gallery, Berlino. L’anno successivo si tiene la sua prima personale in una sede museale: Fegefeuer, Kunsthalle, Tubinga. Con la mostra Die Verwindung, allestita presso Galleria Emilio Mazzoli di Modena nel gennaio 2013, “l’artista ha finito per castigare ciò che aveva composto, giungendo così all’inevitabile e irrinunciabile assassinio della pittura” (Alberto Zanchetta).

Nel 2014 si sono succedute mostre personali e collettive allo Schauwerk di Sindelfingen, al MAC di Lissone, alla Kunsthalle di Kiel e negli interrati palladiani di Palazzo Chiericati a Vicenza. L’anno successivo è selezionato per partecipare alla 56ma Biennale di Venezia, e inserito nel progetto espositivo Codice Italia curato da Vincenzo Trione.

Sempre nel 2015 il TRAFO Centre for Contemporary Art di Stettino gli dedica una vasta monografica dal titolo Religo. Sono del 2016 i progetti personali alla Galleria Monitor di Roma e il primo solo show presso la sede di Lipsia della Galerie EIGEN + ART, a cui segue la partecipazione alla 16° Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma e a Gare de l’Est, Teatro Anatomico di Padova.

Nel 2017 partecipa alla collettiva Art in Art presso il MOCAK di Cracovia e hanno luogo due monografiche al Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro e alla Neue Galerie di Gladbeck. Fra il 2017 e il 2018 prende parte alla mostra The New Frontiers of Painting presso la Fondazione Stelline di Milano, dove ritorna nella primavera del 2019 in occasione della mostra The Last Supper after Leonardo. Nel 2018 gli esperimenti con la tecnica dell’affresco condotti nei due anni precedenti confluiscono nella mostra Malafonte alla Galerie EIGEN + ART di Berlino.

A fine 2019 tiene la personale Cannibal Trail, presso il Yu-Hsiu Museum of Art, Caotun (Nantou, Taiwan), la prima in Asia; a inizio 2020 allestisce a Napoli, presso la Fondazione Made in Cloister e il Museo Archeologico, il progetto Black Square e in settembre con la mostra personale In abisso torna nella sede berlinese della Galerie EIGEN + ART. In novembre apre una personale al Museo Mart di Rovereto dedicata alla figura di Santa Lucia, una delle immagini-guida degli ultimi anni del suo lavoro. Nel 2021 viene presentata a Palazzo Fava di Bologna l’antologica dal titolo Sfregi, un percorso di diciassette anni di lavoro in oltre ottanta opere.

https://www.nicolasamori.it/

https://www.monitoronline.org/nicola-samori/

FRANCESCO PAOLO DEL RE

Francesco Paolo Del Re (Bitonto, 1980) vive a Roma, è un giornalista e lavora per Rai Tre. I suoi campi di interesse si estendono ai settori dell’arte e della poesia contemporanea, con attenzione ai temi dell’identità e al recupero di un Novecento minore. Ha iniziato nel 2017 il progetto curatoriale Casa Vuota a Roma, tuttora in corso. In veste di curatore ha firmato mostre in spazi pubblici e privati, a volte non convenzionali. È autore di testi critici e ha collaborato e collabora con le pagine culturali di numerosi periodici, quotidiani e magazine online.

 ANTON GIULIO ONOFRI

Anton Giulio Onofri è nato a Roma nel 1959. Autore, regista e conduttore di alcune trasmissioni televisive culturali degli anni ’90, dalle mitiche Notti dell’Angelo su Mediaset a Onda anomala e Cenerentola in onda su Raitre, col nuovo secolo ha deciso di mollare l’effimero dei palinsesti e realizzare in proprio video e documentari che non scadessero con la messa in onda: un film sul Palio di Siena raccontato da diciassette grandi scrittori italiani, due film con Sir Antonio Pappano e l’Orchestra di Santa Cecilia, un documentario su Franco Ferrara, forse il più grande direttore d’orchestra di tutti i tempi, e numerosi filmati dedicati ai protagonisti dell’arte contemporanea italiana, dai più giovani ai nomi più celebrati. Collabora con la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, conduce su Sky Classica HD La Classica Domanda, scrive di cinema e scatta fotografie con la sua Leica M10. Nel 2013 ha pubblicato il romanzo Lo splendore e la scimmia, nel 2019 la raccolta La prima estate e altri racconti; nel 2021 Roma città chiusa, racconto fotografico della Roma deserta durante il lockdown del marzo-maggio 2020, e A casa di Hans, un volume che raccoglie le sue foto della Villa La Leprara sui Castelli Romani, dove il compositore Hans Werner Henze ha vissuto gli ultimi 50 anni della sua vita. È prevista per la prossima fine di marzo l’uscita di un suo breve pamphlet: Il mio Pasolini.

ANDREA BRUCIATI

Storico dell’arte, ha all’attivo numerosi progetti curatoriali e collabora con riviste di settore. Ha diretto la Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone dal 2002 al 2012 e, grazie a quest’esperienza, a quella di direttore artistico della fiera ArtVerona dal 2014 al 2016 e della Biennale di Giovani creativi dell’Europa 2015 (BJCEM 2015), è identificato come un promotore della ricerca contemporanea emergente.  Dal 2017 è alla guida dell’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este a Tivoli (MiC). In qualità di direttore, oltre alla rassegna cinematografica Villae Film Festival, che vanta ormai tre edizioni, ha promosso le mostre E dimmi che non vuoi morire. Il mito di Niobe (2018); Le carte di Ferenc (2019); Eva vs Eva. La duplice valenza del femminile nell’immaginario occidentale (2019); Après le déluge. Viaggio tra opere riemerse e misconosciute (2020); 60/20: Villa Adriana tra cinema e UNESCO (2020); Il teatro delle acque: Villa d’Este da giardino degli italiani a patrimonio universale (2021); Io, Villa Adriana (personale di Luca Vitone in collaborazione con il MAXXI, 2021); Ecce Homo: l’incontro fra il divino e l’umano per una diversa antropologia (2021); Vita nova: arte in Italia alla luce del nuovo millennio (2021-2022).