Villa d’Este. Riapertura al pubblico della Sala delle Grottesche
L’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este – VILLÆ, nel quadro delle iniziative intraprese e in linea con il programma di valorizzazione e ampliamento delle possibilità di fruizione dei siti, è lieto di comunicare la riapertura al pubblico della Sala delle Grottesche a Villa d’Este dal mese di settembre 2024.
La Sala delle Grottesche costituisce il documento evidente della variazione planimetrica di un primo progetto del palazzo, già parzialmente realizzato: inglobata in un disegno di più ampio respiro che prevedeva il prolungamento della Manica Lunga e una regolarizzazione planimetrica rispetto alle preesistenti strutture medievali, la piccola sala esprime il fervore e l’impegno profusi nel cantiere cinquecentesco di Villa d’Este.
La Sala, da tempo preclusa al pubblico, viene adesso inserita nel percorso di visita del palazzo e ne costituisce la parte finale. Si può quindi finalmente tornare ad apprezzare questo spazio e la sua preziosa decorazione teatralizzata a grottesca, che rappresenta il segno distintivo degli artisti rinascimentali e manieristi: sfondo bianco, esili elementi architettonici, inframmezzati da figurine umane, semiumane o animali, in pose diverse tra loro.
“Al di là dell’assoluta e imprescindibile valenza estetica – riflette il direttore dell’Istituto Andrea Bruciati – vi è una ferma consapevolezza del nostro ruolo etico e della responsabilità che mettiamo in campo attraverso le attività dell’Istituto. Passo dopo passo si concretizza il progetto di rinnovare la magnificenza e il prestigio della residenza tiburtina del cardinal Ippolito, con interventi mirati per restituire al pubblico lo stupore e la meraviglia di fronte alla Villa e al suo patrimonio unico al mondo. Sono proprio i dettagli, i particolari che, fondendosi in un insieme straordinario e polisemico, confermano la preziosità degli apparati decorativi, la complessità dei rimandi iconologici e iconografici e l’articolazione del progetto architettonico, dischiudendo al visitatore un capolavoro di arte e natura, non a caso nominato patrimonio mondiale dell’Unesco”.