MiBACT – Tavolo verde: Musei e Istituti autonomi

Lunedì 26 marzo si è tenuta presso la Direzione Generale Musei con il saluto del direttore generale, Antonio Lampis, la prima riunione degli Istituti autonomi del MiBACT volta a dar vita ad un tavolo tecnico dedicato ai giardini storici e a tutti gli spazi caratterizzati da uno stretto rapporto tra architettura, archeologia, ambiente e natura.

La complessità di gestione, conservazione, tutela, valorizzazione degli “spazi verdi” ha spinto l’Istituto autonomo Villa Adriana e Villa d’Este diretto da Andrea Bruciati a proporre una piattaforma comune dove definire le azioni, i programmi e i progetti da svolgere in un’ottica coordinata e solidale.
I palazzi con parchi storici sono veri e propri musei a cielo aperto ed in continuo movimento, immersi nel verde e in costante divenire.

Il “tavolo verde”, rappresentato dai direttori delle Gallerie degli Uffizi; Reggia di Caserta; Museo storico e Parco del Castello di Miramare; Musei Reali di Torino; Museo e Real Bosco di Capodimonte, vuole costituire un momento di confronto e di riflessione su comuni caratteri peculiari, che permetta di analizzare le problematiche di tale complessità e di studiarne gli interventi operativi.

La condivisione di esperienze ha permesso di elaborare dei precisi suggerimenti, di comune accordo ed in piena sintonia, da indirizzare al nostro Ministero sul fronte della catalogazione, piano di gestione e qualificazione delle figure professionali.

In questo scambio tra esperienze diverse si sono infatti raffrontati i molteplici piani necessari ad agevolare una sempre migliore fluidità di azione nelle strutture e nelle attività di supporto di esse, a livello pertanto: legislativo, amministrativo, di supporto finanziario, di discipline speciali per gli investimenti, e quanto altro risulti utile nel corso del confronto.
Una visione unitaria di intenti rende sempre più attuale e fattiva la manifesta particolarità dei siti stessi, già enfatizzata dalle recenti riforme.

“Siamo molto soddisfatti di questo primo incontro, che ci ha visto concordi nel porre in evidenza delle pratiche gestionali differenti rispetto ai beni monumentali e museali. Ritengo che per delle strutture organiche e anfibie come quelle che hanno un’anima verde, sia fondamentale una diversa azione operativa. Partire da un’analisi accurata dei parametri qualitativi e quantitativi della vegetazione e delle funzioni prevalenti, affiancata in una prima fase ad un piano di gestione oculato e particolareggiato, è una funzione essenziale e primaria per un ente sensibile al proprio tesoro all’aperto” – ribadisce il Direttore Andrea Bruciati. “Ogni giorno siamo immersi in un museo verde, fluttuante e biologico che risponde a precise categorie temporali, fluide e metamorfiche, che necessitano di cure continue, volte ad un restauro attivo che si dispiega in archi stagionali diversi. La gestione di un bene così articolato e fragile deve essere operata da tecnici e professionisti, che assommano sincreticamente competenze scientifiche ad una sensibilità culturale, spesso misconosciuta.”