Eliana Albertini: intervista per la campagna #ioleggoacasa Fumetti nei musei – MiBACT

Eliana Albertini è una giovane artista che ha dedicato all’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este – Villae, diretto da Andrea Bruciati, il fumetto Cambi di posto, nell’ambito dell’iniziativa Fumetti nei musei, ideata e promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo (MiBACT) e realizzata in collaborazione con la casa editrice Coconino Press – Fandango.
Nata ad Adria in provincia di Rovigo nel 1992 e cresciuta in un piccolo paesino del delta del Po, Eliana Albertini ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Bologna ed è tra le fondatrici del collettivo Blanca. Nel 2015 è stata selezionata alla mostra degli illustratori della Children’s Book Fair di Bologna. Il suo primo libro a fumetti, Luigi Meneghello. Apprendista italiano, è uscito nel 2017. Due anni dopo Eliana Albertini ha vinto il premio Nuove Strade come miglior talento emergente. La sua opera più recente è Malibu (2019), nella quale la fumettista tratteggia la provincia italiana e la sua variegata umanità.

Eliana, come ti sei avvicinata al mondo dell’arte e del fumetto? Puoi parlarci del tuo percorso e raccontarci un po’ di te?

Dalla mia famiglia ho sicuramente ereditato il gene creativo. Nessuno in casa ha mai fatto l’“artista” nel vero senso del termine, ma ciò che ho imparato giorno dopo giorno è stato che il punto di partenza delle cose non era fuori da me, ma potevo essere io stessa. Non esiste? Inventalo. Non ce l’hai? Fattelo. Per questo ho sempre disegnato, osservato e…copiato mia sorella più grande. Grazie a lei ho scoperto che i numeri di Topolino che una casa può contenere non sono mai troppi, si può aspirare a fare fumetti per lavoro, esiste il liceo artistico. Direi che posso ritenermi fortunata, dato che sono stata sempre libera di seguire il percorso che più mi affascinava.

Cosa consiglieresti a una ragazza o a un ragazzo che vogliano intraprendere un percorso nel mondo del fumetto?

I miei consigli principali sono insistere non demoralizzarsi, non porsi dei limiti, essere curiosi. Se si vuole davvero entrare nel mondo dell’arte e del fumetto, occorre perseguire questo percorso nonostante gli impedimenti e nonostante la vita ti porti inevitabilmente ad occuparti di altro, non demoralizzandosi quando le cose non vanno come previsto. Il fumetto non è solo vignette su carta. Il fumetto è ciò che vivi, le cose che vedi, che leggi e la gente che incontri. Quindi mai, mai e poi mai porsi dei limiti creativi. Bisogna accogliere e assorbire il più possibile, anche dalle altre forme d’arte, per filtrarlo prima con gli occhi e poi con la mano. Ogni tipo di fumetto, come tutta l’arte in generale, non è che il risultato delle esperienze che viviamo.

Qual è stato il processo creativo nell’illustrazione di Cambi di Posto? Quali sono stati gli elementi che ti hanno colpito di più e per quale motivo hai scelto di rappresentarli?

Per creare la storia che poi è diventata Cambi di Posto avevo davvero moltissime informazioni a disposizione. La visita ai siti dell’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este è stata come un tornado di visioni e aneddoti che mi ha travolta in un bel giorno di primavera. Come faccio sempre quando devo inventare una storia, ho messo tutti gli elementi sul tavolo (o scrivania, o tavolino del treno). Ho scelto i miei preferiti e li ho intrecciati come una ghirlanda di fiori, aggiungendo qualche perlina presa dalla mia tasca. Di sicuro una cosa che mi ha colpito molto è la quantità esorbitante di vicissitudini che si sono susseguite nel corso degli anni all’interno di quei siti. Mi sono quindi chiesta: ma è davvero possibile conoscere tutto di quei posti? Quante cose saranno sfuggite a chi è venuto dopo? Quante cose resteranno per sempre nell’ombra? Ecco che mi sono divertita ad inventare o, meglio, a portare alla luce, gli aspetti che nessuno potrà mai sapere.

Conoscevi i nostri siti – Villa Adriana, Villa d’Este e il Santuario di Ercole Vincitore a Tivoli – prima dell’iniziativa Fumetti nei musei promossa dal MiBACT? Li hai trovati rispondenti alle tue aspettative o all’idea che te ne eri fatta?

È stata la mia prima visita. Forse è stato un bene farla libera da qualsiasi ricordo precedente. L’idea per la storia è arrivata come un lampo collegato direttamente a quella prima esperienza. Mi sono sentita vicina a tutti i bambini/ragazzi che quello stesso giorno erano lì in gita per la prima volta. Non ho voluto farmi alcuna aspettativa, proprio come i ragazzi che sono al centro dell’interesse dell’iniziativa Fumetti nei musei del MIBACT. La sorpresa alla fine è stata davvero immensa.

Cosa volevi trasmettere attraverso il fumetto? Credi che i fumetti come Cambi di posto firmato da te per Fumetti nei musei possano avere una funzione didattica particolare per i giovani e gli adulti nell’avvicinamento al patrimonio culturale?

Nel fumetto di sicuro non potevo non inserire il senso di meraviglia, scoperta e soggezione che delle giovani menti possono provare di fronte a qualcosa che ha sulle spalle così tanta storia. Al tempo stesso mi andava di metterci un po’ di avventura, spensierata e senza freni, per arrivare ad un punto in cui queste due dimensioni si sovrappongono. Ammetto di aver pensato a questa storia senza la pretesa di inserirci una lezione vera e propria. Credo però che spesso sia esattamente questo il valore didattico di un’opera, soprattutto di un’opera che racconta l’opera. Il fumetto in questo può essere davvero molto potente.

In Cambi di posto, realizzato per l’iniziativa Fumetti nei musei del MiBACT, il tema della memoria e del ricordo risulta centrale. La questione è anche sociale: i protagonisti riportano spesso i ricordi dei parenti, dei nonni, delle persone che hanno lavorato al Santuario di Ercole o a Villa d’Este a Tivoli. Questo tema è presente spesso nelle tue opere o è la prima volta che lo affronti?

Sì, mi piace affrontare il rapporto fra presente e passato, soprattutto mettendo in campo personaggi di varie fasce d’età. Osservo sempre molto le persone e i loro comportamenti, le relazioni fra generazioni diverse, i punti in comune e quelli di disaccordo. Poi ci sono le sfumature minime, che sono le mie preferite, quelle che permettono ad una storia di sembrare più viva. Per questa storia ho voluto essere ambiziosa e ho provato a far vivere tutto, anche una statua.

Quali sono i tuoi prossimi progetti? In futuro, ti piacerebbe rivedere il nome Eliana Albertini all’interno di iniziative di promozione per il patrimonio culturale? Se possibile, facci qualche piccolo spoiler.

Mi piacerebbe un sacco! Per me è stato davvero bello poter lavorare a questa storia e di sicuro lo rifarei. Al momento sto provando a lavorare a qualche altra storia personale, fra una commissione e l’altra. E ovviamente continuo a osservare le persone.
Grazie a Eliana Albertini per averci concesso questa intervista. Eliana ha prestato la sua mano e la sua arte all’iniziativa Fumetti nei musei promossa dal MiBACT in collaborazione con Coconino Press – Fandango.

Se volete sapere di più sul fumetto Cambi di posto di Eliana Albertini e sull’iniziativa MIBACT Fumetti nei musei, seguiteci sui nostri canali social Instagram e Facebook dove, dal  5 maggio sarà possibile leggere gratuitamente il fumetto link

30 aprile 2020

Ufficio Promozione e Comunicazione
Istituto Villa Adriana e Villa d’Este – Villae

con Beatrice Carvisiglia ed
Eleonora D’Agostino
(Generazione Cultura)