SI FAS EST, SUPERARE DIVOS (superiore, se è lecito, agli dei)
SI FAS EST, SUPERARE DIVOS
(superiore, se è lecito, agli dei)
Fotografie di YURI ANCARANI
a cura di Andrea Bruciati
Mouseia, Villa Adriana, Tivoli
La mostra rimarrà aperta fino 6 ottobre 2024 (prorogata al 4 novembre 2024)
Incontro con l’artista: 3 luglio 2024 ore 17.00
La mostra fotografica Si Fas Est, Superare Divos (superiore, se è lecito, agli dei), del videoartista Yuri Ancarani (Ravenna, 1972), riflette sull’apparente impossibilità di congiunzione fra desiderio e memoria, restituendo, attraverso uno sguardo contemporaneo, le atmosfere leggendarie evocate dagli scenari di Villa Adriana.
Le 10 fotografie di Ancarani che immortalano giovani cowboy accanto ai busti di Adriano, esposte nei Mouseia di Villa Adriana a Tivoli, fino al 6 ottobre 2024 (prorogata al 4 novembre 2024), sono una selezione di quelle realizzate durante il backstage di un video, girato nel sito adrianeo, con cui Ancarani desidera rendere omaggio a Ottorino Respighi (1879-1936) compositore, musicologo e direttore d’orchestra italiano, che ispirò molto Ennio Morricone e le colonne sonore dei mitici film western di Sergio Leone.
L’innesto del western all’italiana, nello scenario estivo della Villa, ha dato vita a una narrazione di sorprendente sintonia fra i cowboy protagonisti e i beni in esposizione temporanea e permanente conservate presso i Mouseia, istaurando così il dialogo delle opere fotografiche con il patrimonio archeologico e paesaggistico delle VILLÆ.
I giovani cowboy diventano, negli scatti, “statue accanto alle statue”, creando un corridoio temporale inaspettato e inconsueto fra il contemporaneo e il remoto.
L’armonia degli attori anima il sito archeologico e in particolare gli ambienti storici, quali l’Aula con tre Esedre, la Peschiera, il Triclinio estivo, Piazza d’oro e l’Edificio degli Hospitalia, attualizzando la lettura, la percezione e l’interiorizzazione dei beni culturali e paesaggistici in gestione all’Istituto attraverso la produzione attuale della creatività artistica.
Il progetto è sostenuto da Strategia Fotografia 2023, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e organizzato dall’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este – VILLAE, vincitore del bando con I Patriarchi di Villa Adriana, di cui la mostra, a cura di Andrea Bruciati, direttore dell’Istituto, rappresenta una delle tappe della proposta culturale, insieme all’incontro con l’artista in fase di produzione e l’uscita del catalogo della mostra.
Il progetto è il secondo capitolo della ricerca di Ancarani su Roma, città iconica, capitale dell’Impero romano e sede di Cinecittà: il luogo che meglio fa luce sul sentimento di nostalgia che Ancarani ritiene dilagante nel panorama cinematografico attuale e che rappresenta entro una dimensione differente e inaspettata negli scatti in mostra.
“La mostra dal catulliano titolo rappresenta la declinazione espositiva del progetto I Patriarchi di Villa Adriana – dichiara Andrea Bruciati – e l’idea prende le mosse da un omaggio dell’artista a Ottorino Respighi, dove si intrecciano suggestioni musicali legate alle fontane dell’antichità romana, aggiornate dalle colonne sonore di Sergio Leone ed Ennio Morricone. Una volta ambientata e trasposta la vicenda nel sito adrianeo, l’immaginario di Ancarani si colora del paesaggio fittizio del western all’italiana, arricchendosi delle valenze letterarie d’amore fra l’imperatore Adriano e l’amasio Antinoo. Al centro degli scatti, una ricognizione narrativa apparentemente impossibile fra desiderio e memoria, fra la calura estiva del sito e i busti dell’Imperatore, per riverberare atmosfere mai sopite nella leggenda.”
IL PROGETTO
Nel 2023, durante il suo lavoro di ricerca sull’immagine, concentrato sulla città di Roma, grazie alla collaborazione con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Yuri Ancarani ha avuto l’opportunità di studiare la Trilogia romana di Ottorino Respighi – tre poemi sinfonici che rappresentano la sua opera più famosa – individuando, con immensa sorpresa, nelle articolate composizioni, caratterizzate da incessanti e repentini cambiamenti di immagini, inquadrature e umori, i veri e propri precursori delle colonne sonore cinematografiche.
Camminando fra le rovine di una Roma afosa e piena di turisti, l’artista immagina che sono proprio le musiche delle fontane a ispirare e fare spazio alle melodie di Ennio Morricone e Sergio Leone, animando quindi le più note saghe di spaghetti western di sempre.
Questo scenario di partenza, però, era troppo caotico perché potesse sviluppare a pieno la sua intuizione. Sentiva la necessità di uscire da quell’“infernale parco giochi”, alla ricerca di un’ambientazione più affine e capace di abbracciare le immagini cinematografiche dei cowboy che la musica gli suggeriva.
Tivoli e le sue montagne si sono allora rivelate una soluzione perfetta: con le sue meravigliose rovine, Villa Adriana ha permesso alla riflessione di Ancarani di procedere istintiva, generandosi libera a partire dalle melodie di Respighi, per allineare in armonia la dimensione dell’antica Roma e quella della Roma di Cinecittà.
Durante le riprese del video, l’artista ha scelto come protagonisti giovani che rappresentano il massimo del maschile, enfatizzato da cinturoni e pistole. Vedendoli avvicinarsi alle statue, si è reso conto di come si stesse creando un’atmosfera ammaliante, inattesa.
I modelli vestiti da cowboy si muovevano fra le rovine romane con naturalezza, mostrando i loro personaggi in perfetta sintonia con busti e statue.
Ricordandosi dell’amore fra l’imperatore Adriano e Antinoo, l’autore si è allora soffermato sulla sovrapposizione tra sogno e desiderio.
Gli scatti in mostra, realizzati durante il backstage, sono portavoci di una dimensione di nostalgia che l’autore individua come caratteristica distintiva del cinema odierno, così costantemente in contatto con il passato da rendere difficile, entro la sua sfera, l’uso della parola innovazione in senso stretto.
Le fotografie, che testimoniano questo indistruttibile legame fra remoto e contemporaneo, sono il tentativo di Ancarani di giocare con la nostalgia, non potendola evitare. Come dichiara: “E allora, annodiamoli tutti insieme i fili di questa nostalgia, e vediamo che cosa ne esce!”
L’ARTISTA
Nato a Ravenna nel 1972, Yuri Ancarani è un video artista e film-maker italiano.
Le sue opere nascono da una continua commistione fra cinema documentario e arte contemporanea e sono il risultato di una ricerca spesso tesa a esplorare regioni poco visibili del quotidiano, realtà in cui l’artista si addentra in prima persona.
I suoi lavori sono stati presentati numerose mostre e musei nazionali e internazionali, ha partecipato a numerosi festival e ricevuto prestigiosi premi e riconoscimenti, fra i quali: il “Premio Acacia”, 2023 Milano; il “Premio speciale della giuria CINÉ+” Cineasti del presente, 69° Locarno Film Festival (Locarno, Svizzera); cinque nominations ai Cinema Eye Honors, Museum of Moving Image (New York, USA); il “Grand Prix in Lab Competition”, Clermont Ferrand Film Festival (Clermont Ferrand, Francia).
Si ringrazia Slow Food Tivoli e Valle dell’Aniene.
UFFICIO STAMPA
Adele Della Sala | +39 3664435942
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