Villa Adriana: riaprono piccole terme e hospitalia

 

 

L’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este – Villae ha appena concluso i lavori presso le piccole terme e gli hospitalia, due aree cruciali di Villa Adriana. Tali interventi si sommano a quelli sui Mouseia, di recente riapertura, ampliando in pochi mesi la fruizione da parte del pubblico e promuovendo la complessiva rilettura da parte degli studiosi del sito.

I lavori, finanziati dal Segretariato Regionale del Lazio, nel caso delle piccole terme hanno riguardato il consolidamento e la ripresa delle murature, la pulitura delle superfici pittoriche e pavimentali, il rifacimento delle coperture con materiali innovativi, leggeri e performanti che consentono di ricreare un volume chiuso senza interferire con le strutture antiche; a tali lavori si accompagna il rinnovamento degli apparati didascalici e di comunicazione, nonché l’allestimento di un percorso di visita accessibile anche a persone con disabilità motoria. Nel loro insieme gli interventi, simbolicamente inaugurati il 9 aprile 2021, rendono di nuovo disponibile e pienamente fruibile al pubblico, compatibilmente con l’andamento della pandemia e la conseguente riapertura, un complesso fondamentale di Villa Adriana.  Le piccole terme, nonostante la denominazione, rappresentano uno degli edifici più lussuosi della residenza costruita dall’imperatore Adriano: oltre alla varietà delle decorazioni marmoree, vi si può riconoscere una notevole ricchezza di soluzioni architettoniche nella pianta dei diversi ambienti, nelle volte e nello straordinario movimento di superfici curve e piane. Nell’insieme si può affermare che l’intero complesso fosse destinato ad una frequentazione imperiale.

Gli hospitalia, invece, erano un edificio destinato a personale di medio rango, al seguito della corte, noto soprattutto per i mosaici pavimentali a tessere bianche e nere che formano decorazioni di tipo geometrico e floreale. Su questo complesso si è proceduto, limitatamente alla sala terminale, ad attività di pulitura, restauro e  bonifica dell’intelaiatura in ferro dei vecchi interventi, anche con stacco di porzioni di pavimentazione e ricollocazione sul posto. Si tratta di un primo step di un progetto in fieri sull’edificio, i cui mosaici sono infatti in parte ancora coperti.

“Villa Adriana – dichiara il direttore delle Villae, Andrea Bruciati – appartiene dal 1999 al Patrimonio Mondiale dell’Umanità, in quanto capolavoro che riunisce in maniera unica le forme più alte di espressione della cultura materiale ed artistica del mondo antico e sito decisivo nella scoperta dell’architettura classica dal Rinascimento ai nostri giorni. Le piccole terme sono una sorta di complesso votato alla metamorfosi delle forme secondo un impianto quasi organico, dove l’insieme delle parti costruisce un’architettura olistica in continuo movimento. Un edificio innovativo e sperimentale che ha fornito spunti interessanti per la formulazione espressiva del Barocco e di tutti quei linguaggi che possiedono una natura espansa: anche per questo rappresentano un edificio seminale per nuove visioni cognitive. Voglio ricordare che il nostro lavoro è pertanto teso a preservare questo luogo eccezionale, a favorirne la fruizione, facilitando la possibilità di accedervi e di goderne e anche a promuoverne quotidianamente la reinterpretazione, alla luce della sensibilità contemporanea.”

 

Schede Piccole Terme e Hospitalia