Sotto il segno del Capricorno: la pittura in età adrianea. Giornata di studi
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L’Istituto autonomo Villa Adriana e Villa d’Este – VILLÆ (Ministero della Cultura) organizza venerdì 21 febbraio 2025, presso il Santuario di Ercole Vincitore a Tivoli, una giornata di studi dal titolo Sotto il segno del Capricorno: la pittura in età adrianea.
La giornata di studi, curata dal direttore Andrea Bruciati con Veronica Fondi, funzionario conservatore restauratore dell’Istituto, vuole costituire un’occasione di riflessione sullo stato dell’arte relativo alla pittura del periodo adrianeo (117-138 d.C.), ad approfondimento della mostra Sotto il segno del Capricorno in corso a Villa Adriana, al fine di restituire un quadro ampio e articolato del variegato panorama del II secolo d.C. Nell’incontro, come suggerisce il riferimento al Capricorno nel titolo, segno zodiacale caro all’imperatore, viene esaminato il linguaggio artistico di età adrianea, alla cui definizione partecipa anche la dimensione simbolica e astrologica, carica di richiami di straordinaria modernità.
Villa Adriana risulta di particolare interesse per gli studiosi di decorazione parietale. Numerosi ambienti, infatti, conservano ancora tracce di affreschi che, pur ponendo sfide conservative, ci restituiscono un’immagine vivace e variegata della villa; oltre agli stucchi, ai mosaici e ai sectilia, anche la pittura contribuiva infatti in modo significativo alla ricca policromia del luogo.
Sono oggetto dell’incontro studi e indagini trasversali e pluridisciplinari, esito delle molteplici ricerche in atto nel complesso tiburtino e di quelle svolte su testimonianze pittoriche coeve in ambiti diversi, in particolare romano e ostiense, per approfondire gli aspetti estetici, iconografici ma anche qualitativi e tecnici della pittura di età adrianea, le connessioni con i contesti di riferimento e le influenze sulle forme artistiche e culturali successive.
“La particolarità di Villa Adriana – dichiara Andrea Bruciati - risiede nella sua concezione d’insieme: ogni spazio architettonico era pensato per dialogare con la pittura, la scultura e la natura circostante. La ricerca di nuovi codici espressivi, l’incontro tra culture diverse e il desiderio di catturare un’ideologia politica attraverso l’arte presentano interessanti parallelismi con le dinamiche creative attuali. Un universo figurativo complesso, popolato di divinità, eroi e allegorie che celebravano il potere imperiale e ne sancivano la legittimazione. A quasi due millenni di distanza, questo straordinario patrimonio artistico appare ancora sorprendentemente vitale, in grado di parlare profondamente alla sensibilità contemporanea.”
A cura di Andrea Bruciati con Veronica Fondi
Comitato scientifico: Benedetta Adembri, Giuseppina Enrica Cinque, Alessandro D’Alessio, Francesco de Angelis, Marco Fabbri, Stella Falzone
Comitato organizzativo: Viviana Carbonara, Tiziano Latini, Sara Tarissi De Jacobis
info:
Ingresso libero previa prenotazione entro le ore 12.00 del giorno precedente a:
I cammini di Ercole. La transumanza e le comunità locali, le aree protette e i Parchi Letterari
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FORUM
I cammini di Ercole.
La transumanza e le comunità locali, le aree protette e i Parchi Letterari
Santuario di Ercole Vincitore (Tivoli)
13 febbraio 2025
ore 9.30
L’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este, con il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO e la collaborazione del Comune di Tivoli, raccoglie il 13 febbraio 2025, in un forum presso il Santuario di Ercole Vincitore, le testimonianze di tutti territori della transumanza attraverso le voci delle Istituzioni, i sindaci dei Comuni di Abruzzo e Lazio, i presidenti dei Parchi nazionali e Regionali, ma anche attraverso le professioni che nel settore pubblico e privato hanno come missione la protezione e valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico.
Dall’estate del 2024 per volontà dell’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este, il Santuario di Ercole Vincitore con Villa Adriana e Villa d’Este è anche Parco Letterario dedicato a Marguerite Yourcenar, Ludovico Ariosto, Ignazio di Loyola. L’incontro del 13 febbraio vede la partecipazione dei referenti dei Parchi Letterari vicini al Santuario di Ercole Vincitore (Ovidio, Gabriele d’Annunzio, Ignazio Silone, Benedetto Croce) e del presidente dell’Associazione, Stanislao de Marsanich, che hanno il compito di trasmettere il legame tra letteratura e ambiente, inteso anche come luogo dell'ispirazione, completando così il significato più profondo della transumanza quale Patrimonio immateriale dell’Umanità.
Riconosciuta dall’UNESCO, la transumanza non poteva trovare un palcoscenico migliore del Santuario di Ercole Vincitore, forse il maggiore dei complessi sacri dell’architettura romana di epoca repubblicana, realizzato su un terrazzamento a picco sul fiume Aniene, lungo un’antica percorrenza di transumanza che sarebbe poi divenuta la via Tiburtina.
Da Ercole a San Michele i culti legati alla transumanza sono testimoniati da una capillare presenza di templi e santuari lungo i tratturi. Il traffico economico generato in questo importante crocevia era essenziale per tutte le popolazioni dell’Italia centro-meridionale. Per la sua posizione strategica, l’antica città di Tivoli si identificava proprio con il culto di Ercole (Herculaneum Tibur) e lo venerava sia come dio guerriero, sia come protettore dei commerci e delle greggi, l’elemento portante dell’economia tiburtina per molti secoli.
Ma cos’è la transumanza? “Per molti evoca la narrazione poetica di ambientazioni immaginifiche, ispirate dalle parole del poeta abruzzese Gabriele d’Annunzio, e che in diversi passaggi ha evocato questo periodico andare e tornare delle greggi lungo le vie verdi. Ma la transumanza è stata uno degli elementi portanti di un’economia armentizia che ha fatto la fortuna di un intero, vasto, territorio disteso tra Lazio, Abruzzo, Molise, Campania e Puglia”, ci spiega Nunzio Marcelli, Presidente di APPIA Rete Pastorizia Italiana e fondatore della Cooperativa Asca.
“Abbiamo fortemente voluto questa giornata – conclude il direttore dell’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este, Andrea Bruciati – finalizzata alla valorizzazione dei tracciati tratturali e più in generale di molti segni, materiali e immateriali, della cultura della transumanza, che costituisce da sempre un campo di interesse convergente per numerosi studiosi, anche di diversa provenienza disciplinare, testimoniato da innumerevoli ricerche e pubblicazioni. Il nostro Istituto rappresenta un sistema articolato estremamente complesso, fuso con l'ambito paesaggistico in cui insiste e vive. Diamo grande importanza al sistema unico valoriale di questi luoghi che presentano delle caratteristiche morfologiche ambientali e una stratificazione antropologica incomparabile. Paesaggi comuni alla civiltà della transumanza possono essere pertanto guardati come risorsa, per promuovere uno sviluppo eco-sostenibile del territorio atto a rafforzarne l’identità”.
Ingresso con bigliettazione ordinaria (salvo gratuità e riduzioni di legge)
Info
va-ve@cultura.gov.it
villae.cultura.gov.it
ATELIER.IT / III episodio. Un viatico nelle pratiche pittoriche
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ATELIER.IT / III episodio
Un viatico nelle pratiche pittoriche
Una ricognizione sulla pittura italiana, con dieci artisti in mostra selezionati da Andrea Bruciati e Lorenza Boisi
Antiquarium, Santuario di Ercole Vincitore, Tivoli
30 gennaio - 6 aprile 2025
Inaugurazione aperta al pubblico e alla stampa > giovedì 30 gennaio 2025 ore 11.30
L’Istituto Autonomo Villa Adriana e Villa d’Este – VILLÆ presenta il terzo episodio di ATELIER.IT. Un viatico nelle pratiche pittoriche.
Dal 30 gennaio al 6 aprile 2025 presso il Santuario di Ercole Vincitore a Tivoli, la mostra propone una ricognizione sulla pittura italiana attraverso l’opera degli artisti Andrea Astolfi, Giulio Catelli, Alessandro Finocchiaro, Andrea Grotto, Sebastiano Impellizzeri, Wu Jilan, Beatrice Meoni, Enrico Pierotti, Chris Rocchegiani e Qi Zhang, selezionati da Andrea Bruciati e Lorenza Boisi.
In linea con la continua indagine sulle forme artistiche contemporanee portata avanti dell’Istituto, con l’obiettivo di valorizzare le esperienze più significative, l’esposizione nasce nell’ambito del progetto Atelier.it, ideato e curato dal Direttore Andrea Bruciati, ogni volta affiancato da celebri artisti nella curatela e nella scelta dei colleghi in mostra.
Dopo Francesco De Grandi e Stefano Arienti, co-curatrice del terzo appuntamento è l’artista Lorenza Boisi.
La volontà di creare questo progetto di mappatura dell’arte contemporanea – dichiara il Direttore Andrea Bruciati – nasce dal desiderio di capire quanti percorsi esistano all'interno del complesso e ricco mondo della rappresentazione pittorica. L’ultimo episodio di Atelier.it risponde tacitamente a questa domanda e fa il punto su quanto sta accadendo nella pittura italiana attraverso il dialogo curatoriale con una delle esponenti più rappresentative. Basti osservare le opere di tutti i giovani - sottolineo giovani - artisti selezionati: i loro lavori lasciano intuire le molteplici espressioni di qualità del nostro panorama, in questo specifico lungo inedito sentiero che collega le nostre necessità culturali e storiche attraverso le problematiche esistenziali degli autori, dove le tele raccontano episodi dei nostri rapporti in diverse declinazioni emotive.
Ho accettato con grande piacere - afferma Lorenza Boisi - l’invito del direttore Andrea Bruciati a contribuire all’iniziativa di ricognizione dello scenario contemporaneo della pittura in Italia. Coinvolgere artisti che possano esprimere una prospettiva di lettura sincronica sulla temperatura generale della loro stessa pratica, è impresa coraggiosa e lungimirante, che porta con sé informazioni diverse sul "fare" curatoriale e sulle possibili interpretazioni di un fenomeno. Una selezione impone necessariamente molte rinunce e approssimazioni… ma la volontà di dare voce critica a figure d’artista tra loro estremamente dissimili permette all'iniziativa Atelier.it di superare la rastremazione inevitabile comportata dagli usuali strumenti autocratici.
Il dialogo curatoriale fra Andrea Bruciati e Lorenza Boisi realizza una puntuale disamina della pittura italiana contemporanea che permette una riflessione critica sul suo stato attuale, attraverso l’esposizione dei dieci artisti in mostra.
Selezionati per il primo episodio, co-curato da Francesco De Grandi, gli artisti Alessandro Aprile, Thomas Braida, Michele Cesaratto, Luca De Angelis, Roberto De Pinto, Leonardo Devito, Luisa Me, Elisabetta Marino, Luigi Presicce, Andrea Respino.
Durante il secondo appuntamento, con la co-curatela di Stefano Arienti, in mostra Simone Berti, Bea Bonafini, Cuoghi Corsello, Paolo Gonzato, Andrea Mastrovito, Edoardo Piermattei, Enrico Tealdi, Eva Chiara Trevisan, Vedovamazzei e Serena Vestrucci.
Info e biglietti Link
Ufficio mostre
villaexhibitions@cultura.gov.it
Ufficio Comunicazione
va-ve.promozione@cultura.gov.it | +39 0774 330329
Ufficio stampa mostre e arte contemporanea
Adele Della Sala | +39 366 4435942
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FESTIVITÀ NATALIZIE NELLE VILLÆ
L’Istituto autonomo Villa Adriana e Villa d’Este – VILLÆ è visitabile in tutto il periodo festivo e ha inoltre aderito all’apertura straordinaria del primo gennaio 2025 promossa dal Ministero della Cultura.
Si tratta di un’occasione per i cittadini e per i turisti di scoprire e riscoprire il patrimonio dei siti UNESCO di Villa Adriana e Villa d’Este, nonché del Santuario di Ercole Vincitore. Il primo gennaio 2025 infatti sono eccezionalmente aperti tutti e tre i siti dell’Istituto.
Il 5 gennaio, inoltre, è il giorno della #domenicalmuseo, l’iniziativa del Ministero della Cultura che consente a tutti l’ingresso gratuito, una volta al mese, nei musei e nei parchi archeologici statali.
VILLA ADRIANA
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Aperta tutti i giorni dalle ore 8.15 alle ore 17.00 (ultimo ingresso ore 15.45)
Mouseia: 9.15 – 16.30
Mercoledì 25 dicembre 2024: chiusa
Mercoledì 1° gennaio 2025: 9.30 – 17.00. (ultimo ingresso ore 15.45).
Mouseia: 10.00 – 16.30
Eventi in corso:
“Sotto il segno del Capricorno”. Esposizione temporanea, Villa Adriana, Mouseia 18 dicembre 2024 – 30 marzo 2025 (link)
Biglietteria Area Archeologica di Villa Adriana
Largo Marguerite Yourcenar, 1
00019 Villa Adriana-Tivoli (RM)
email: villa.adriana@coopculture.it
telefono: + 39 0774382733; +39 06 39967900 (call center)
VILLA D’ESTE
Aperta tutti i giorni dalle ore 8.45 – 17.15 (ultimo ingresso 16.15, chiusura del giardino ore 16.45).
Mercoledì 25 dicembre 2024: chiusa
Mercoledì 1° gennaio 2025: 9.30 – 17.00. (ultimo ingresso ore 16.00).
Lunedì 6 gennaio 2025: 8.45 – 17.15 (ultimo ingresso 16.15, chiusura del giardino ore 16.45).
Martedì 7 gennaio 2025: apre alle ore 14.00.
Eventi in corso:
“La Via Lattea. Declinazioni di bianco nel XX secolo”. Esposizione temporanea, Villa d’Este, 7 dicembre 2024 – 16 marzo 2025 (link)
Biglietteria Villa d’Este
Piazza Trento, 5
00019 Tivoli (RM)
email: prenotazioni@coopculture.it
telefono: +39 0774332920; +39 06 39967900 (call center)
SANTUARIO DI ERCOLE VINCITORE
Aperto tutti i giorni dalle ore 9.30 alle ore 17.00 (ultimo ingresso ore 16.00)
Mercoledì 25 dicembre 2024: chiuso
Mercoledì 1° gennaio 2025: 9.30 – 17.00. (ultimo ingresso ore 16.00).
Eventi in corso:
“Venere disarma Marte: i fiamminghi e la Villa di Mecenate a Tivoli”. Esposizione temporanea, Santuario di Ercole Vincitore, 28 novembre 2024 – 2 marzo 2025. (link)
Biglietteria Santuario di Ercole Vincitore:
Via degli Stabilimenti, 5
00019 Tivoli (Roma)
email: prenotazioni@coopculture.it
telefono: + 39 0774382733; +39 0639967900 (call center)
MENSA PONDERARIA E AUGUSTEUM
Aperta il 4 gennaio 2025 dalla ore 15.00 alle ore 17.00 (ultimo ingresso ore 16.30).
Ore 15.00 e 15.30 ingresso solo con visita didattica.
Ore 16.00 e 16.30 ingresso senza visita didattica.
Per altri giorni di apertura vedi link
“Quel che resta del giorno: ritratti imperiali da Villa Adriana”
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Nota stampa
“Quel che resta del giorno: ritratti imperiali da Villa Adriana”
Camera di Commercio di Roma
Sala del Tempio di Adriano
In esposizione dieci pregevoli opere in marmo
dalla residenza imperale
19 dicembre 2024 – 23 febbraio 2025
Roma, 19 dicembre 2024 – “Quel che resta del giorno: ritratti imperiali da Villa Adriana”: questo il titolo del progetto espositivo, voluto dalla Camera di Commercio di Roma e articolato dall’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este – VILLÆ (Ministero della Cultura).
Una mostra, aperta oggi e visitabile fino al 23 febbraio 2025, che presenta al pubblico la ritrattistica imperiale proveniente da Villa Adriana a Tivoli (Roma), attraverso una selezione di dieci pregevoli opere scultoree in marmo. La mostra mette a fuoco i temi della celebrazione e della propaganda in età romana, con particolare riguardo all’imperatore Adriano (117-138 d.C.), committente del complesso tiburtino.
La Camera di Commercio di Roma è fortemente legata alla figura di Adriano, sia per la collocazione dell’istituzione all’interno dell’edificio che ospita le vestigia del Tempio di Adriano, sia soprattutto perché l’imperatore ha disseminato nel tessuto di Roma e della provincia interventi e opere ancora visibili e fruibili da parte dei cittadini e turisti, che rappresentano alcuni dei luoghi più visitati del territorio e che costituiscono importanti attrattori culturali, quali Villa Adriana a Tivoli, il Pantheon e il Mausoleo di Adriano, oggi Castel Sant’Angelo, a Roma.
La Camera di Commercio di Roma ha tra le proprie finalità istituzionali lo sviluppo dell’economia del territorio, anche attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale e la promozione turistica. Insieme all’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este, la Camera ha, quindi, sviluppato numerose iniziative: l’esposizione della statua colossale di Vibia Sabina, moglie di Adriano, presso la propria sede; il restauro dell’emiciclo della Fontana dell’Ovato nel giardino di Villa d’Este a Tivoli, restituito alla pubblica fruizione; la mostra “Io sono una forza del passato: Adriano, i ritratti”, presso i Mouseia di Villa Adriana. A questi importanti progetti si aggiunge ora l’esposizione temporanea “Quel che resta del giorno” nella Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano.
“Con questa esposizione che inauguriamo oggi - afferma Lorenzo Tagliavanti, Presidente della Camera di Commercio di Roma - si consolida ulteriormente la nostra collaborazione con le VILLÆ e continuiamo nel processo di valorizzazione del Tempio di Vibia Sabina e Adriano, ovvero di uno dei monumenti più straordinari della Roma antica e contemporanea, nostra sede storica dal 1874. La cultura rappresenta, poi, non solo un volano economico ma anche un elemento importante di marketing territoriale e un fattore attrattivo nei confronti di un turismo di qualità”.
“La selezione di opere in pregevoli marmi da Villa Adriana che qui si propone - dichiara Andrea Bruciati, direttore delle VILLÆ e curatore scientifico dell’esposizione - costituisce un caleidoscopio attraverso il quale guardare a uno degli aspetti salienti della residenza imperiale di Tivoli: prima ancora che di propaganda e celebrazione, Villa Adriana fu luogo di creazione artistica, generazione di bellezza e profusione di immagini di cui Adriano costituisce l’elemento propulsivo”.
La mostra “Quel che resta del giorno: ritratti imperiali da Villa Adriana”, ad ingresso gratuito, resterà aperta fino al 23 febbraio 2025. Per i giorni e gli orari di accesso alla Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano è possibile consultare il sito della Camera di Commercio di Roma, www.rm.camcom.it.
Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Roma
Presidente
Lorenzo Tagliavanti
Segretario generale
Pietro Abate
Istituto Autonomo Villa Adriana e Villa d’Este- VILLÆ
Direttore e curatore del progetto espositivo
Andrea Bruciati
Personale tecnico-scientifico
Barbara Caponera
Lucilla D’Alessandro
Elena R. Dellù
Ufficio stampa Camera di Commercio di Roma – ufficiostampa@innovacamera.it
Ufficio Promozione e Comunicazione Villa Adriana e Villa d’Este va-ve.promozione@cultura.gov.it
Sotto il segno del Capricorno. La pittura in età adrianea
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COMUNICATO STAMPA
VILLÆ DI TIVOLI
MOSTRA
Sotto il segno del Capricorno. La pittura in età adrianea
19 dicembre 2024 - 30 marzo 2025 (prorogata al 4 maggio 2025)
Villa Adriana, Tivoli
inaugurazione aperta al pubblico > 18 dicembre ore 11.30
La mostra Sotto il segno del Capricorno. La pittura in età adrianea, a Villa Adriana dal 19 dicembre 2024 al 30 marzo 2025 (prorogata al 4 maggio 2025), indaga lo stato dell’arte della pittura murale del periodo adrianeo (117-138 d.C.) all’interno della residenza imperiale.
Nelle sale dei Mouseia sono esposti alcuni degli oltre cinquecento frammenti pittorici, il cui rinvenimento nell’area della così detta “Palestra” ha permesso di aggiungere un importante tassello di conoscenza sul tema poco indagato della pittura a Villa Adriana. Ad arricchire il percorso espositivo sono presentati per la prima volta gli affreschi dall'area del così detto Macchiozzo, dopo un delicato restauro. Inoltre, in occasione della mostra, è possibile visitare gli ambienti solitamente chiusi al pubblico delle sostruzioni occidentali del Canopo, dove le volte sono decorate da affreschi policromi con composizioni vegetali e motivi zoomorfi, che ispirano il titolo della mostra. Negli stessi ambienti sono allestiti alcuni dipinti murali staccati negli anni Settanta dalla decorazione della volta a botte del Serapeo.
Organizzata dall’Istituto Autonomo Villa Adriana e Villa d’Este – VILLÆ e curata dal Direttore Andrea Bruciati con Veronica Fondi, restauratrice e conservatrice dell’Istituto, l’esposizione pone l’accento sulle ultime preziose scoperte di intonaci dipinti, per la prima volta in dialogo con le più note testimonianze pittoriche del complesso tiburtino ancora in situ.
LA MOSTRA
Le fonti ci trasmettono un’immagine della villa variopinta e vivace e insieme a stucchi, mosaici e sectilia, anche la pittura contribuiva sensibilmente alla cospicua policromia del luogo.
Nel II secolo d.C. la pittura va progressivamente semplificandosi e destrutturando i precedenti sistemi decorativi, prediligendo disposizioni lineari, esili e leggere, dove le pareti vengono scandite da semplici cornici colorate che inquadrano sintetici elementi o scenette schizzate rapidamente, superando così la pesantezza decorativa di età Flavia (dal 69 al 96 d.C.).
In questo contesto, la pittura di età adrianea si colloca in una posizione di passaggio, dove convivono elementi mutuati dalle ricche decorazioni a grottesche, grandi campiture monocrome, spesso in giallo e rosso, figure antropomorfe ed elementi tratti dal mondo vegetale, assieme a disposizioni già più ariose e leggere, specie negli ambienti semi sotterranei e nei criptoportici, dove prevalgono i fondi bianchi su cui si vanno profilando filiformi ed eleganti tripartizioni, eseguite mediante fasce colorate o sottili pilastrini.
Le testimonianze di questo periodo sono individuabili, in ambito romano, in alcune domus dell’Aventino, nella così detta domus di Vigna Guidi sotto le Terme di Caracalla e nelle Stanze Piranesi presso il Palazzo della Villa di Massenzio, e infine nel contesto ostiense, come nella Casa delle Muse e nella Casa delle Ierodule. Con questi esempi Villa Adriana si relaziona con tratti non sempre sovrapponibili ai contesti coevi, ma è rilevante specificare come spesso il sito tiburtino offra un panorama peculiare.
Inoltre, le testimonianze pittoriche della Villa risultano numericamente ridotte, sebbene raccontate da diverse notizie antiquarie, dal Rinascimento all’inizio dell’Ottocento, come particolarmente ricche e preziose; le addizioni dai recenti ritrovamenti offrono, in questo senso, un contributo fondamentale per lo studio degli apparati decorativi pittorici e per l’approfondimento e la comunicazione dei nuovi dati acquisiti sui materiali costitutivi e sulle tecniche esecutive.
Le sale dei Mouseia accolgono una selezione tratta dai numerosi frammenti pittorici inediti (più di cinquecento), scoperti nel 2021 all’interno di un ambiente ipogeo situato nell’area della così detta “Palestra”, individuato sotto la pavimentazione moderna nel corso di un progetto di indagine, recupero e valorizzazione, denominato ‘Valle Picta’; tale straordinario rinvenimento ha permesso di aggiungere un importante tassello di conoscenza sul tema poco indagato della pittura della Villa, allo stesso tempo aprendo la sfida allo studio e al tentativo di inquadramento di questo eccezionale giacimento, raccolta dall’equipe dell’Università di Tor Vergata.
Brani di intonaci e stucchi dipinti senza indicazioni di provenienza erano già noti a Villa Adriana, conservati all’interno dei depositi, restaurati e raccolti, nel secolo scorso, in veri e propri quadretti, quasi a richiamare lo stile dei pastiches di frammenti pompeiani. Tre di questi pannelli, esposti nel 2023 a San Paolo del Brasile, sono mostrati qui accompagnati da prime ipotesi di contestualizzazione.
Di grande rilevanza è poi la testimonianza offerta dai rivestimenti pittorici emersi durante le campagne di scavo condotte in concessione negli ultimi anni, nell’area del così detto “Macchiozzo”, dalla Columbia University di New York nell’ambito del progetto APAHA-Tibur.
All’interno di un edificio a medianum sono venuti alla luce soffitti dipinti di età adrianea, studiati e minuziosamente ricomposti nel 2017 all’interno di un workshop internazionale ad essi dedicato, organizzato dall’École française de Rome, l’Università di Poitiers, il laboratorio AOROC e il Centro Studi Pittura Romana Ostiense.
Di tale mole di materiale, alcune aree più significative e ben conservate di uno dei soffitti sono per l’occasione restaurate e per la prima volta presentate al pubblico, fruibili sia dal lato decorato che da quello opposto, prezioso per le tracce perfettamente leggibili della tecnica esecutiva che suggeriscono come fosse costruita questa tipologia di soffitto.
Una delle rare attestazioni di estese superfici di pittura murale della Villa (circa 250 mq) è rappresentata dalla decorazione della volta a botte dell’ambulacro monumentale nel complesso del così detto “Serapeo”. Tale rivestimento è stato, negli anni 1976-78, oggetto di distacco dalle strutture murarie originarie e trasporto su nuovi supporti sagomati, con l’obiettivo di una ricollocazione in loco dopo il risanamento dell’ambiente. Tale intervento ha trasformato questi dipinti murali in opere mobili, che giacciono negli ambienti antichi delle sostruzioni occidentali del Canopo, solitamente chiusi al pubblico. In occasione della mostra è possibile accedere a questa zona e visionare uno dei pannelli distaccati recante decorazioni policrome con riquadri geometrici, un tempo campiti da motivi vegetali. Gli stessi ambienti che ospitano i pannelli posseggono volte decorate ad affresco (di possibile datazione posteriore al periodo adrianeo), caratterizzati da decorazioni lineari policrome concentriche su fondo bianco con composizioni vegetali e motivi figurativi zoomorfi, di ispirazione per il titolo della mostra stessa.
Infine, il tema della pittura murale considera tutte quelle testimonianze presenti ancora in situ: motivo per il quale la mostra è stata concepita in stretto e continuo dialogo con la Villa e le sue architetture dipinte, raccontate attraverso immagini in video, ma anche mediante visite guidate all’interno dei monumenti che ancora recano le tracce della decorazione pittorica originale, siano esse fruibili all’interno dell’attuale percorso di visita (come le Piccole Terme, gli Hospitalia, il Triclinio Imperiale), o siano esse invece parte di aree solitamente chiuse al pubblico (come il Criptoportico della Peschiera e il così detto Giardino-Stadio).
Ufficio mostre
villaexhibitions@cultura.gov.it
Ufficio Comunicazione
va-ve.promozione@cultura.gov.it | +39 0774 330329
Ufficio stampa mostre e arte contemporanea
Adele Della Sala |+39 366 4435942
La Via Lattea. Declinazioni di bianco nel XX secolo
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COMUNICATO STAMPA
VILLÆ DI TIVOLI
MOSTRA
La Via Lattea.
Declinazioni di bianco nel XX secolo
7 dicembre 2024 - 16 marzo 2025
Villa d’Este, Tivoli
inaugurazione aperta al pubblico > 6 dicembre 2024 - ore 11.00
La mostra La Via Lattea. Declinazioni del bianco nel XX secolo, dal 7 dicembre 2024 al 16 marzo 2025 a Villa d’Este, intende indagare il concetto di bianco all’interno della produzione artistica del Novecento, proponendo un dialogo inedito tra la contemporaneità e il codice classico, inserendo la disamina all’interno di quei segni che caratterizzano la città di Tivoli e la sua storia: dall’ambiente monocromo dei marmi statuari dei Mouseia di Villa Adriana alle cave esauste di travertino fino alle acque albule, con i sedimenti calcarei e il loro biancore che sembrano caratterizzare un paesaggio millenario nelle istanze della contemporaneità.
Organizzata dall’Istituto Autonomo Villa Adriana e Villa d’Este - VILLÆ e curata da Andrea Bruciati, Direttore dell’Istituto, il progetto espositivo elegge a protagonista la tabula rasa intesa come azzeramento, ma anche come pagina su cui riscrivere le ricerche artistiche del XX secolo - dall’astrattismo allo spazialismo, dall’arte povera e concettuale alla performance -, in cui il monocromo si configura sia come codice di riduzione e annientamento della soggettività, sia come spazio aperto che vive delle sensazioni del fruitore dell’opera.
Grado zero del colore e del gesto creativo, grazie a nomi quali Lucio Fontana, Piero Manzoni e Alberto Burri, il bianco è diventato manifesto di nuove riflessioni artistiche, in particolare nel panorama italiano.
In mostra a Villa d’Este le opere di Stefano Arienti (Asola, 1961), Gianfranco Baruchello (Livorno, 1924 - Roma 2023), Mirella Bentivoglio (Klagenfurt, 1922 - Roma, 2017), Carlo Benvenuto (Stresa, 1966), Alighiero Boetti (Torino, 1940 - Roma, 1994), Agostino Bonalumi (Vimercate, 1935 - Desio, 2013), James Lee Byars (Detroit, 1932 - Il Cairo, 1997), Vanessa Beecroft (1969, Genova) Antonio Calderara (Abbiategrasso, 1903 - Lago d’Orta, 1978), Pier Paolo Calzolari (Bologna, 1943), Giuseppe Capogrossi (Roma, 1900 - Roma, 1972) Enrico Castellani (Castelmassa, 1930 - Viterbo, 2017), Mario Ceroli (Castelfrentano, 1938), Mario Dellavedova (Legnano, 1958), Lucio Fontana (Rosario,1899 - Comabbio 1968), Mario Giacomelli (Senigallia, 1925 - 2000), Alberto Giacometti (Borgonovo, Bregaglia, Svizzera, 1901 - Coira, Svizzera, 1966), Francesco Lo Savio (Roma, 1935 - Marsiglia 1963), Piero Manzoni (Soncino, 1933 - Milano 1963), Marino Marini (Pistoia, 1901 - Viareggio, 1980), Fausto Melotti (Rovereto, 1901 - Milano 1986), Bruno Munari (Milano, 1907 - 1998), Gastone Novelli (1925, Vienna, Austria - 1968, Milano), Gina Pane (Biarritz, 1939 - Parigi 1990), Giulio Paolini (Genova, 1940), Emilio Prini (Stresa, 1943 - Roma, 2016), Angelo Savelli (1911, Pizzo - 1995, Brescia), Arcangelo Sassolino (Vicenza, 1967), Sissi (Bologna, 1977) e Kiki Smith (Norimberga, 1954).
Attraverso le opere esposte e il costante rimando paesaggistico e statuario, il percorso espositivo racconta come il bianco sia sempre stato capace di ergersi a superficie per un nuovo alfabeto, tanto da arrivare ad acquisire una completa autonomia ed essere considerato opera d’arte tout court.
Sebbene nel corso dei secoli ha antropologicamente assunto significati simbolici spesso ambivalenti - pulizia, purezza e religiosità, ma anche lutto, morte e malvagità -, le teorie del colore del XX secolo hanno dibattuto su come considerarlo: se tale come colore o piuttosto come un vuoto, un’assenza. Così la conquista al concetto di monocromo lo ha portato, nel Novecento, a risultare una vera e propria cifra connotativa.
“Dagli insegnamenti di Winckelmann, che anelava a una classicità acroma e idealizzata, all’assoluto rivoluzionario del Quadrato bianco su fondo bianco di Kasimir Malevic (1918), si assiste a un itinerario che elimina ogni contaminazione con la realtà - dichiara Andrea Bruciati direttore dall’Istituto Autonomo Villa Adriana e Villa d’Este - VILLÆ -; in Italia questa filiazione con un classico inteso come accademia è il grande banco di prova dove si sono confrontanti i maestri del XX secolo, che hanno contribuito a rompere questa assolutezza, innervandola di fratture, pieghe, infiltrazioni, una porosità che tanto sembra essere vicina alla componente calcarea, calda e imperfetta del territorio dell’antica Tibur. Il progetto intende infatti registrare questa continua corruttibilità di un codice inteso come atemporale e fisso, per accoglierne un’idea fenomenologica, declinata in maniera spuria, dietro cui si cela la tensione verso un’utopia che rimane, in quanto tale, irraggiungibile”.
Grazie agli importanti prestiti dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea (GNAMC), dalla Collezione Intesa San Paolo, Collezione Famiglia Mazzoli, Collezione Fioravanti Meoni, Fondazione Piero Manzoni, Galleria Mazzoli, Repetto Gallery e Sergio Casoli, la mostra circoscrive la sua indagine alla costante presenza e variazione del concetto di bianco, aprendo un campo di riflessione sulla pittura e il suo destino.
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Venere disarma Marte: i fiamminghi e la Villa di Mecenate a Tivoli
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VILLÆ DI TIVOLI
MOSTRA
Venere disarma Marte: i fiamminghi e la Villa di Mecenate a Tivoli
Santuario di Ercole Vincitore, Tivoli
29 novembre 2024 - 2 marzo 2025 (prorogata al 6 aprile 2025)
inaugurazione aperta al pubblico > 28 novembre 2024 - ore 17.00
Tivoli, 21 novembre 2024 - La mostra Venere disarma Marte: i fiamminghi e la Villa di Mecenate a Tivoli, dal 29 novembre 2024 al 2 marzo 2025 (prorogata al 6 aprile 2025) al Santuario di Ercole Vincitore, intende indagare il rapporto tra Tivoli e gli artisti stranieri, fiamminghi in particolare, che alla fine del XVI secolo la elessero come meta ideale e tappa obbligata per l’incipiente fortuna del Grand Tour, spinti dall’ammirazione per le sue imponenti rovine e la forza degli elementi naturali, primo fra tutti l’acqua.
Organizzata dall’Istituto Autonomo Villa Adriana e Villa d’Este - VILLÆ e curata da Andrea Bruciati, Direttore dell’Istituto, l’esposizione racconta dell’antica Tibur e di come i pittori fiamminghi tradussero il complesso architettonico oggi restituito come Santuario di Ercole, con gli antri suggestivi della via Tecta, in un’officina mirabolante di oggetti alchemici, di messaggi occulti, dove si mescolano sacro e profano.
“Il progetto di questa mostra è in realtà un desiderio inesaudito perché nasce ammirando il Marte disarmato da Venere, di Rubens e Brueghel, conservato al Getty Museum di Los Angeles, purtroppo non movimentabile per ragioni conservative. La suggestione che rovine così magniloquenti hanno potuto generare in una colonia specifica di artisti, giunti a Tivoli anche grazie all'interesse cosmopolita di Ippolito II, è stata lo stimolo per poter verificare un campo di indagine ancora in gran parte inesplorato. Credo che questo sito straordinario e dalle incredibili potenzialità narrative mantenga ancora oggi un fascino senza pari: scoprirlo e promuoverlo attraverso l’analisi stratigrafica dei suoi codici è un dovere istituzionale, oltre che una grande sfida” dichiara Andrea Bruciati.
Dopo la costruzione di Villa d'Este (1550-1572), l’antica Tibur e il complesso sacro nato in epoca romana, dedicato a Ercole e allora creduto la Villa di Mecenate, costituivano una singolare e pittoresca sintesi di elementi archeologici ed elementi naturali. Per via di questa unione, l’acropoli ha sempre esercitato una forza attrattiva singolare nello sviluppo del disegno di paesaggio tra XVI e XVII secolo e gli artisti stranieri, a Roma così numerosi, si diressero sovente a Tivoli per trovare un contesto in cui la rovina fosse inserita in modo suggestivo nell’ambiente naturale.
Dal lato della Villa di Mecenate Il sito si era arricchito paesaggisticamente anche delle cascatelle artificiali sull’Aniene, create dalla canalizzazione del fiume a seguito della costruzione di Villa d’Este; inoltre già alla fine del XVI secolo la via Tecta ospitava officine metallurgiche - insediatesi poi stabilmente all'inizio del XVII secolo - rappresentando un luogo ideale primigenio in cui, nello specifico tiburtino, i quattro elementi della natura, acqua, fuoco, aria e terra, si miscelavano e affrontavano per un nuovo ordine cosmico.
Uno scenario ideale per storie sacre e profane, per raccontare la potenza della divinità e denunciare la fragilità dell’uomo, indicando al tempo stesso la via per raggiungere la salvezza e la pace.
LA MOSTRA
Il Santuario di Ercole, nume tutelare dell’antica Tibur, è luogo di elezione per questa mostra che indaga e celebra il passato del sito attraverso lo sguardo degli artisti seicenteschi che vi si recarono, spinti dall’ammirazione della sua imponente architettura e dalla forza degli elementi naturali a questa correlati.
Visitatori particolarmente assidui erano pittori fiamminghi come Paul Bril (Anversa, 1554 - Roma, 1626) e Jan Brueghel (Bruxelles, 1568 - Anversa, 1625).
In mostra Paesaggio con tempio classico e cacciatore (XVI secolo, attribuito a Paul Bril), opera proveniente dalla Galleria Borghese, fissa il paesaggio tiburtino in un’inconfondibile scenografia: la stessa ripresa da Frederik van Valckenborch (Anversa, 1566 - 1623) nei suoi lavori come Paesaggio fantastico (1595-96, già̀ attribuito a Paul Bril) e Paesaggio con San Gerolamo (1595-1605 circa, già attribuito a Paul Bril), sempre dalla Galleria Borghese, che raccontano le vedute poi diffuse nelle Fiandre proprio dalle opere di Paul Bril e Jan Brueghel, che trasformarono in un topos figurativo i monumenti tiburtini e il paesaggio circostante.
Nel percorso espositivo anche Orfeo agli inferi (1594, Palazzo Pitti) di Jan Brueghel, che durante il suo viaggio in Italia fece prima tappa a Napoli, dove acquistò considerevole fama per i cosiddetti Inferni, opere ambientate in scenari suggestivi come le solfatare di Pozzuoli. Quando giunse a Roma (1593), tale fama gli valse il soprannome di Jan degli Inferni, con cui conquistò l’attenzione di numerosi committenti: tra questi Francesco Maria Del Monte, per il quale realizzò l’Orfeo agli inferi.
Jan Brueghel rimase talmente colpito dagli antri suggestivi della via Tecta e dalle arcate del Santuario di Ercole a Tivoli che l’inconfondibile scenario ricorre in numerose opere dell’artista, tra le quali la più significativa è Venere che disarma Marte (Getty Museum), realizzata in collaborazione con Peter Paul Rubens dopo il 1610.
Provenienti dalle Gallerie degli Uffizi le tavole di Bernard Rantwyck (notizie 1573 - ante 1596) che rappresentano Le Sette Meraviglie del mondo (1611), dove il paesaggio romano e tiburtino, frantumato in dettagli inconfondibili, fa da sfondo alle architetture monumentali in cui si manifesta lo spirito creatore degli dèi e degli uomini. Nella scena vi sono episodi legati alla storia dei monumenti stessi, con personaggi all’interno di quinte paesaggistiche che rappresentano il tempio di Diana a Efeso, le piramidi d'Egitto, il Colosso di Rodi, la Statua di Zeus a Olimpia, il Mausoleo di Alicarnasso, le Mura di Babilonia e il Colosseo.
Dalla collezione Spannocchi della Pinacoteca di Siena, La torre di Babele, ambito di Abel Grimmer (fine XVI - inizio XVII), Il giorno (Cristo tentato nel deserto) e Il tramonto (Cristo in Emmaus) entrambe di Johan König (Norimberga 1586 - Augusta 1642) a raccontare come i monumenti tiburtini segnarono in modo inconfondibile una scenografia che ben si presta a rappresentare il clima devozionale di quegli anni a Roma: nei quadri dei maestri il paesaggio tiburtino si popola di storie tratte dalla Bibbia e dal Vangelo e di santi in adorazione della magnificenza del creato.
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Giornata Nazionale degli Alberi
Giovedì 21 Novembre 2024, in occasione della Giornata Nazionale degli Alberi, l’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este - VILLÆ (MiC) organizza, per gli Istituti Scolastici di ogni ordine e grado, un evento speciale per esplorare insieme il patrimonio botanico di Villa d’Este.
In una fascia oraria compresa tra le 9.00 e le 15.00 gli studenti possono partecipare a una passeggiata guidata nei giardini, accompagnati dagli esperti agronomi e dottori forestali che collaborano con l’Istituto. Un’esperienza unica, alla scoperta dei segreti di uno dei giardini più celebri al mondo, approfondendo il valore della tutela del patrimonio naturale e arboreo.
“L’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este - dichiara il direttore delle VILLÆ, Andrea Bruciati - insiste su un paesaggio storico unico, ricco di stratificazioni e tra i più rappresentati nell’immaginario occidentale, a partire dal Grand Tour. Al momento è in atto un processo culturale di recupero di tale paesaggio e di reinterpretazione dei suoi valori, nel quale l’educazione delle giovani generazioni e il dialogo con il pubblico di prossimità hanno un ruolo centrale. L’iniziativa prevista per la Giornata Nazionale degli Alberi si inserisce proprio nell’alveo di questa progettualità”
Per aderire all'iniziativa e per ulteriori informazioni è possibile inviare una mail a:
va-ve.servizieducativi@cultura.gov.it.
Bigliettazione ordinaria (salvo gratuità e riduzioni di legge), visita gratuita
Smanie_Spettacolo teatrale accessibile
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In prossimità della Giornata Internazionale della Disabilità, l’Istituto Villa Adriana e Vila d’Este, con l’IIS Publio Elio Adriano di Tivoli, organizza presso il Santuario di Ercole Vincitore, domenica primo dicembre, lo spettacolo teatrale Smanie. Esito finale del laboratorio svoltosi presso il liceo tiburtino e ispirata a Carlo Goldoni, la rappresentazione è accessibile anche a persone con disabilità motoria o visiva.
L'innocente divertimento della campagna è divenuto a' dì nostri una passione, una manìa, un disordine. Quest'argomento è sì fecondo di ridicolo e di stravaganze, che mi hanno fornito materia per comporre più di una commedia, dove si vedono i pazzi preparativi; la folle condotta; e le conseguenze dolorose che ne provengono. Questo scriveva Carlo Goldoni a prefazione della sua Trilogia della Villeggiatura, alla quale ci si ispira per ricreare e riadattare i personaggi, quell'ordine di persone che ho voluto prendere precisamente di mira: l'ambizione de' piccioli che vuol figurare coi grandi. L’opera goldoniana viene riscritta, mettendo in luce il ridicolo che il drammaturgo ha voluto porre in veduta e correggerlo, se possibile, giocando con timori e bassezze, desideri e obblighi dei personaggi e moltiplicandone voci e corpi: è il grande gioco del teatro, dove uno può essere molti e poi ritornare sé stesso, semplicemente indossando una maschera.
Regia e adattamento: Viviana Raciti
Coordinamento: Maria Losito
Dirigente Scolastico: Sandra Vignoli
con gli studenti e le studentesse del Liceo Classico e Artistico
Ingresso gratuito.
Info e prenotazioni (sino a esaurimento posti): + 39 0774 330329
Presentazione del progetto artistico di LAURA VOSKIAN
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COMUNICATO STAMPA
Presentazione del progetto artistico di
LAURA VOSKIAN
nell’ambito del
PREMIO NATURA NATURANS/NATURATA 2024
Mercoledì 13 novembre 2024, ore 11.30
DEPOT
Deposito di arte contemporanea
Santuario di Ercole Vincitore
Via degli Stabilimenti 5, Tivoli
Istituto autonomo Villa Adriana e Villa d’Este di Tivoli - VILLÆ
L’Istituto autonomo Villa Adriana e Villa d’Este di Tivoli - VILLÆ, mercoledì 13 novembre 2024 alle ore 11.30, presso DEPOT - Deposito di arte contemporanea, presenta Nel momento esatto, ovvero molto vicino a quella che viene indicata come fine di Laura Voskian, vincitrice della prima edizione del Premio NATURA NATURANS/NATURATA 2024.
Ideato da Andrea Bruciati, direttore dell'Istituto, con l’obiettivo di promuovere lo scambio fra culture e valorizzare la riflessione sulle questioni ambientali in prospettiva ecologica, nel segno dell’arte e della cultura, il Premio è promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, realizzato dall’Istituto autonomo Villa Adriana e Villa d’Este di Tivoli (VILLÆ) e dall’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires e vede la collaborazione dell’UNTREF (Universidad Nacional Tres de Febrero) e del MUNTREF (Centro de Arte Contemporáneo) che supportano la residenza in Argentina.
Il progetto dell’artista argentina, realizzato durante i mesi della sua residenza a Tivoli iniziata alla fine dello scorso settembre, rappresenta l’ultimo capitolo della ricerca sul rapporto fra spazio, natura e vuoto che Voskian porta avanti dal 2018.
L’indagine ha portato l’artista a riflettere sulla dicotomia pieno-vuoto e a individuare nel camminare senza una meta, come fosse un’azione fine a sé stessa, un metodo per decodificare il mondo.
L’installazione dal titolo Nel momento esatto, ovvero molto vicino a quella che viene indicata come fine nasce dall’insieme degli elementi raccolti durante il vagabondare di Laura Voskian a Tivoli e a Roma, seguendo sentieri già tracciati e cercandone di nuovi, perdendosi senza mappa e lasciandosi guidare soltanto dagli stimoli provenienti dall’ambiente circostante, con indizi, linee e alternarsi di pieni e vuoti tra natura e urbanizzazione.
Ufficio Mostre
villaexhibitions@cultura.gov.it
Ufficio Stampa Mostre e Contemporaneo
Adele Della Sala | +39 366 4435942
Nuova guida dei Mouseia in linguaggio facile da leggere e da capire
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L’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este – VillÆ, articolazione territoriale del Ministero della Cultura, ha realizzato con Anffas (Associazione Nazionale di Famiglie e Persone con Disabilità intellettive e Disturbi del Neurosviluppo) una guida in cinque opuscoli dei Mouseia di Villa Adriana in linguaggio facile da leggere e da capire. Gli opuscoli, in italiano e in inglese, sono disponibili a titolo gratuito sia on line che in versione cartacea.
Inoltre l’Istituto ha aggiornato la guida di introduzione generale ai propri siti, edita nel 2020, aggiungendo una importante sezione dedicata al Mausoleo dei Plautii, entrato ufficialmente nel patrimonio delle VillÆ nel 2022. Anche questa guida è disponibile on line e completamente gratuita.
Il linguaggio facile da leggere e da capire è uno strumento estremamente importante per le persone con disabilità intellettive e per tutti coloro che possono avere difficoltà di lettura poiché permette di realizzare documenti e materiali accessibili, con testi chiari e comprensibili.
Le guide rappresentano uno dei passi dell’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este per concretizzare un diritto sancito dall’art. 3 della Costituzione Italiana e dall’art. 9 della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. È infatti compito di un servizio pubblico rimuovere gli eventuali ostacoli di ordine sociale, che, limitando la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo dell’individuo, garantendo, anche attraverso l’informazione accessibile, la partecipazione diffusa alla vita culturale del paese.
Il progetto di Anffas ha inoltre il merito di coinvolgere direttamente nella realizzazione dei testi persone con disabilità intellettive, in qualità di lettori di prova così da avere piena certezza dell’accessibilità di quanto realizzato. In tale ottica le persone con disabilità assumono hanno un ruolo creativo all’interno delle istituzioni museali, di cui sono protagoniste attive e non solo fruitrici.
“Siamo felici di aver contribuito allo sviluppo e all’aggiornamento di una progettualità nata negli anni scorsi e volta alla promozione dell’accessibilità del patrimonio culturale del nostro paese ed in generale delle informazioni” commenta Roberto Speziale, presidente nazionale Anffas “è importante ricordare che queste iniziative consentono di tutelare e garantire il pieno rispetto di quanto sancito dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità non solo relativamente all’art. 3, accessibilità, ma anche all’articolo 21, libertà di espressione e opinione e accesso all’informazione, e all’articolo 30 partecipazione alla vita culturale e ricreativa, agli svaghi ed allo sport”
“L’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este – conclude il direttore delle VillÆ, Andrea Bruciati – da tempo lavora per accrescere le possibilità di accesso a servizi, ambienti e contenuti culturali. Si tratta di un progetto di accoglienza, che parte dalla formazione del personale e giunge alla definizione di nuovi percorsi. Il principio è quello del museo di tutti per tutti.”
Il progetto è stato finanziato, per il tramite della Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura, con risorse di cui alla Legge 190/2014 (legge di stabilità 2015). Riparto per l’anno 2020 “Fondo per il rilancio degli investimenti delle amministrazioni centrali dello Stato e per lo sviluppo del Paese”. DM 2/11/20 n. 491.
Percorso e testi accessibili a persone con disabilità intellettive: Lucilla D’Alessandro
Versione in linguaggio facile da leggere e da capire: Anffas Nazionale (ETS-APS) - Anffas Udine (a cura di Maria Cristina Schiratti, Erika Pontelli e Francesca Stella)
Foto: VILLÆ e Archimedia 181 srls per VILLÆ
Revisione testo inglese: Alessia Altamura